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Crediti
Wednesday, March 28, 2001
RIASSUNTI DELLE LEZIONI (da 6 a 17)


Per i riassunti precedenti, dalla lezione 1 alla 5, cliccare qui

Lezione #17 - 01.06.01 Rassegna e commento delle dispense 2001

Lezione #16 - 31.05.01 Cronologia Microsoft e storia dell'informatica - Incontro con Chiara Lico su letteratura, Rete e scrittura per il Web

Lezione #15 - 25.05.01 I contenuti editoriali nell'incrocio con le tlc Incontro con Cristina Tagliabue, content manager Tim

Lezione #14 - 24.05.01 Bill Gates e Microsoft

Lezione #13 - 18.05.01 Ancora sulla pubblicita' e istruzioni per la ricerca bibliografica online

Lezione #12 - 17.05.01 Seminario sulla PRIVACY ONLINE di Giancarlo Mola

Lezione #11 - 11.05.01 Lezione mista con gli studenti sulla PUBBLICITA' ONLINE (speciale Wall Street Journal)

Lezione #10 - 10.05.01 SEMINARIO SUL "PEER TO PEER" di Dario Olivero

Lezione #9 - 04.05.01 LA PUBBLICITA’ ONLINE


La pubblicita’ rappresenta per il web uno dei principali canali di guadagno.Per questa ragione la crisi che nella scorsa estate l’ha vista protagonista, ha danneggiato anche siti da sempre ritenuti stabili come Yahoo. Infatti, fin qui il portale in questione era sempre stato in attivo, ma essendo la pubblicita’ un pilastro della sua economia, anch’esso si è trovato a subire un crollo, evidenziato dagli analisti del mercato on-line (fatto da non prendere sotto gamba, data la grande ascendenza di alcuni di loro, come Mary Micker, un intervento non troppo positivo della quale, ha segnato per Amazon un crollo delle azioni pari al 20%).

I. A .B.

Il consorzio che fornisce le linee guida circa la pubblicita’on-line è l’Interactive Advertising Boreau (IAB).Dalle sue indagini emergono alcuni aspetti interessanti sulle mutate condizioni del web in rapporto alla pubblicita’:

1.Dal secondo al terzo trimestre del 2000 nel mercato americano è stato avvertito un calo del 6,5%.

2.IL BANNER E’ MORTO.
Il banner nasce nel 1994 e fu pubblicato per la prima volta su Hotwired (la versione on –line di Wired).Inizialmente riscosse un grande successo: l’euforia data dalla novita’ed una certa inesperienza fecero sì che il tasso di click-through (la percentuale di utenti che sceglie di “clickkare” sulla barra pubblicitaria) giungesse alla soglia del 30%.Ora invece la percentuale è scesa al di sotto dell’1%; su questa base si decreta la morte del banner.

3.IL FATTURATO PUBBLICITARIO E’ IN SALITA.
Questa è l’altra faccia della medaglia: un’impennata del fatturato pubblicitario che supera il 60% rispetto all’anno precedente (circa due miliardi di dollari).

Questa tendenza alla crescita contrasta anche con la corsa all’abbandono della gratuita’, che di questi tempi è diventata lo scopo primario di molte aziende che operano in rete e che sta dando luogo a delle vere e proprie battaglie (che ognuno combatte coi suoi mezzi: chi va per vie legali, chi tenta con un po’ di sano hackeraggio).
Un’esemplificazione ci è fornita dalla guerra agli SMS gratuiti che si sta svolgendo in questi giorni: Clarence in risposta ai vari attacchi, ieri ha invitato gli utenti a “scioperare” e ha lanciato degli attacchi “DOS” ai siti delle imprese di telefonia nel tentativo di sovraccaricare i server e mandarli in tilt.

4.LA OLD-ECONOMY INVESTE IN INTERNET.
Se è vero che le compagnie di new-economy hanno problemi finanziari, è anche vero che le imprese della vecchia economia sono ormai convinte dei metodi pubblicitari che la rete offre.Sono queste, infatti, le aziende che cominciano ad investire di piu’.

5.EUROPA E USA, PARABOLE DI SVILUPPO DIVERSE.
Oggi l’Europa si ritrova ad avere un margine di crescita piu’alto rispetto agli USA, dove si svolge la vera crisi.
Questo perche’, mentre da noi la politica di crescita ha seguito una linea progressiva, la filosofia adottata dagli States per conquistare il web puo’essere riassunta con questa frase: ”Diventa grande alla svelta o fallisci”.
In realta’, questa formula non porta sempre a risultati sicuri: questo è il caso di APB NEWS.COM, un quotidiano sulle vicende giudiziarie, che apre con uno staff di 140 persone, strapaga un noto giornalista per guidare il tutto e un anno dopo fa bancarotta.
Da noi ci si muove con un altro spirito, come dimostra il caso di Repubblica.it.Sito di informazione di grande successo, che apre con tre persone e che aumenta il personale in relazione ai guadagni (sempre contenendosi: ora sono in 14).
C’è anche chi predice per la nostra industria on-line una crescita del 70%.

CI SARA’ ABBASTANZA BUSYNESS PER TUTTI?
Questo mirano a scoprire le aziende che svolgono servizi di tracking nella rete.E lo fanno analizzando il comportamento dei navigatori nei confronti della pubblicita’.
I mezzi che utilizzano sono gli SPIDER: dei software che indicizzano le pagine web (in genere non piu’ del 20%).
Queste operazioni permettono di sapere su quali banner i navigatori clickkano: informazione preziosa, che pero’ da adito a problemi riguardanti la privacy degli utenti stessi.

TIPI DI BANNER.
I banner sono di due tipi e si differenziano per la loro funzione.
Un primo tipo è deputato al branding (alla diffusione del marchio) e punta tutto sul lasciare un’ impressione chiara al navigatore;
l’altro invece mira al click-through: percio’la veste di quest’ultimo è sicuramente piu’ accattivante.

QUALI SONO LE UNITA’ DI MISURA PER CALCOLARE IL SUCCESSO DI UN SITO?
Sono tre: hit, page view; utenti unici.

HIT: numero di file scaricati da una pagina web.E’ il metodo piu’“antico” ed inaffidabile, perché una pagina puo’ ovviamente contenere piu’ o meno file.

PAGE VIEW: media ponderata dei visitatori, svolta con l’ausilio di software molto costosi, che sottraggono gli elementi grafici.Questo metodo è sicuramente piu’ affidabile del primo.

UTENTI UNICI: stabilire il numero di visitatori unici è consentito dal tracking , che consente, grazie all’immissione di COOKIES nel browser dell’utente, il suo futuro riconoscimento.Il loro lato buono che è consentono di personalizzare le pagine web.Quello cattivo è che non danno molto spazio alla privacy.

“LA PUBBLICITA’ FUNZIONA “: LA CONVENZIONE DI BASE

I pubblicitari puntano a due effetti sul navigatore: uno attivo, dato dal click-through ed uno passivo che è l’IMPRESSION (che è l’effetto che secondo l’inserzionista la pubblicità dovrebbe avere sul consumatore).
Quest’ultima è una convenzione, alla quale pero’è necessario credere perché il mercato possa continuare a muoversi.
Un’associazione di quotidiani ha realizzato, tempo fa, un contro-spot polemico per la TV.Il messaggio era questo: che la televisione sia accesa, non significa che la gente le tenga gli occhi puntati addosso.

Questo vale anche per gli altri media, non esclusi i piu’ nuovi.
Un recente studio del POYNTER INSTITUTE (che studia l’impatto sociale di internet), ha scoperto che, contrariamente a quanto si credeva, l’occhio dei navigatori è piu’ attratto dal testo che non dalle colorate immagini che popolano i siti internet.
Inoltre l’esperienza ci offre una sorta di vaccino contro i banner pubblicitari, che ormai riusciamo a sorvolare con acrobatica abilità.L’offensiva della contro parte consiste nell’incastonare la pubblicità nel testo, o comunque nel porle in posti poco frequentati.
Da questa necessità nascono anche le POP-UP e le poco fortunate INTERSTITIAL (pubblicità a siparietto molto invasiva).

Per far digerire agli utenti la pubblicità sono state tentate molte strade: “free pc”, dava pc ai suoi utenti gratuitamente.Solo che avevano spazi prestabiliti per ospitare i banner.
“Cyber gold” è stato il primo sito a pagare i navigatori che fossero stati disposti a visitare i siti che gli venivano proposti.
Anche Soru e Cecchetto, hanno provato qualcosa di simile con “energy-bank”; un sito in cui, giocando, si guadagnavano soldi virtuali.

(Riassunto a cura di Ilaria Congiu')


Lezione 8 - 27.04.01 Incontro con Ugo Bressanello, direttore generale di Excite Italia (versione da editare)

GLI ANTEFATTI
Ugo Bressanello ha iniziato giovanissimo a guardare al World Wide Web come ad una opportunità lavorativa. Tutto ha avuto inizio nel 1995-96 con l'idea di creare una agenzia Internet, ma dopo i primi tentativi si è reso conto che era troppo presto per una iniziativa di questo tipo.
Bressanello ha iniziato, dunque, a lavorare per la Telecom proprio negli anni in cui stava investendo sul progetto TIOL (Telecom Italia on line). Dopo l'esperienza di Vol (Video On Line) "nel giugno '96 - racconta il direttore di Excite - lanciammo Tol (Telecom on line). Poi, grazie alla partnership con Matrix, fu la volta di Virgilio. Ma dopo una prima fase, la direzione decise che non era il caso di puntare sui contenuti e noi, rpima di essere messi nel dimenticatoio, ci trovammo a cercare nuovi soci. Dapprima si prese in considerazione Lycos e altre società, ma infine si optò per Excite, giudicata superiore poiché mette in atto una maggiore personalizzazione dei contenuti e della grafica".

PERSONALIZZAZIONE
La personalizzazione, infatti, è un elemento che attrae l'utente poichè ha la possibilità di trasformare il sito in base ai suoi gusti e ai suoi interessi. Excite non è l'unico sito ad essersi mosso in questa direzione: "Hanno sviluppato la personalizzazione anche America On Line e Yahoo!, che però è più indietro rispetto agli altri due". La ragione è di natura economica: "La personalizzazione richiede spese piuttosto elevate e Yahoo! ha cercato di metterla in atto nella maniera più semplice ed economica". "Anche Msn (Microsoft Network) - aggiunge Bressanello - offre all'utente la possibilità di personalizzare il sito, ma ha iniziato più tardi rispetto agli altri".

EXCITE.IT
Tornando ad Excite, il suo direttore generale ci racconta che il sito è entrato nel Web nell'ottobre 1999 e dopo un anno e mezzo circa ha 1.100.000 utenti registrati e 100 milioni di pagine viste ogni mese.
Intanto la Telecom, che continuava ad avere il 50% di Excite, ha deciso di puntare nuovamente sui contenuti attraverso Tin.it e con Virgilio (che poi è ritornato agli originari proprietari di Matrix per essere acquisito infine da Seat Pagine Gialle). A questo punto è intervenuta l'Antitrust e Telecom ha dovuto rinunciare ad Excite. Il suo 50% è passato nelle mani di Tiscali. "Non volevamo che il sito fosse al 100% americano per una questione di marketing. Gli italiani hanno una attitudine commerciale diversa dagli statunitensi. Siamo molto più flessibili, anche nella raccolta della pubblicità e nei sistemi di pagamento". Dunque il successo di Excite si deve alla sinergia tra americani ed italiani che insieme hanno sviluppato uno dei siti più cliccati d'Italia.

I CONTI
Per quanto concerne i guadagni, Bressanello afferma che nel 2000 sono stati fatturati 15 miliardi dal mercato pubblicitario, a fronte di una spesa di 10 miliardi. Sembrerebbe una cifra cospicua ma in realtà non ha nulla di eclatante se raffrontata a quanto hanno speso Jumpy o Kastaweb.
"Si è speso i 2/3 del fatturato in pubblicità - spiega Bressanello - perciò vogliamo ridurre questo tipo di uscite. Stiamo persino mettendo in discussione l'utilità della televisione come mezzo per raggiungere l'utente (finora le nostre pubblicità sono state trasmesse su MTV). Stiamo pensando, invece, di utilizzare come mezzo di promozione proprio Internet, che consente di raggiungere in maniera più mirata il target giusto".

LO STAFF
Una spesa tutto sommato contenuta, invece, è quella costituita dagli stipendi a chi lavora per Excite Italia: solo 45 persone. Un numero piuttosto contenuto, anche rispetto ai 400 dipendenti di Kataweb.
"In questo momento - aggiunge Bressanello - punto sulla possibilità di impiegare chi lavora al sito in più di una sola attività, in modo tale che ciascuno conosca il lavoro dell'altro e sia in grado di svolgerlo". No alla specializzazione, quindi, e sì alla sinergia. Riguardo alla architettura del sito, è piuttosto complessa e prevede un diverso linguaggio di programmazione: DCG, dynamic content generator (anziché Html).

IL MODELLO PUBBLICITARIO
La pubblicità che appare in Excite è molto discreta. I banner sono pochi, non troppo invadenti e diversi sono di autopromozione. "Chi acquista uno spazio pubblicitario - spiga il direttore generale - è più soddisfatto se il proprio messaggio promozionale non deve contendersi con molti altri l'attenzione del navigatore. Così abbiamo meno clienti, ma sono più soddisfatti, più fedeli e pagano di più". Una esposizione, infatti, costa 55 lire, una cifra abbastanza alta rispetto ad una media di 25-30 lire. Pochi contratti ma buoni, quindi, che fanno felici tutti. Chi acquista gli spazi pubblicitari. Chi li vende. E naturalmente l'utente, che può usufruire di un sito fatto bene, privo della invadenza di banner, advertorial e company che occupano migliaia di pagine web.

(Riassunto a cura di Adriana Marchitelli)

Lezione #7 - 27.04.01 Sms gratis, Negroponte e l'Organization Kid (versione da editare)

ADDIO SMS GRATIS
Nati GRATIS gli SMS della rete, con i loro 160 caratteri, stanno velocemente scomparendo.
Il problema nasce da un'errata previsione: le società di telefonia avevano inizialmente
pensato il servizio come un supporto al "traffico vocale". Le stime invece parlano chiaro:
gli italiani inviano 30 milioni di SMS al giorno, un'attività tutt'altro che secondaria.

Accorgendosi dell'importanza di tale business gli operatori telefonici hanno deciso di far
pagare 200-300 £ gli SMS inviati tramite cellulare.

E VIA INTERNET?

Sulla rete il caso si complica. Usato dai portali come killer application per aumentare il
traffico sul proprio sito, il servizio di SMS gratuiti rischia di scomparire a causa di un
accordo di interconnessione stabilito per il 1° giugno tra i vari operatori telefonici; tale
accordo prevede il pagamento degli SMS sia all'operatore dal quale si invia il messaggio
che a quello del ricevente, es. quando un SMS transita dall'utente di un operatore
all'utente di un altro, il primo verso una somma al secondo.

I portali che fino a questo momento pagavano pochissimo per ottenere grosse quantità di
larghezza di banda da fornitori stranieri (swiss.com) non potranno più permettersi spese
elevate dovute ai costi di interconnessione e cosi: fine degli SMS gratuiti via internet.

UN PO' DI STORIA

Il primo provider a offrire SMS gratis è mtn.co.za ora www.mtnsms.com.
In Italia è Clarence uno dei primi a capire l'importanza degli SMS gratis introducendo
tempestivamente il servizio sul suo sito.
Gli operatori telefonici decidono di guadagnare anche dagli SMS via internet.
Gianluca Neri direttore di Clarence in un intervista a .Com afferma che la questione
dell'interconnessioni sarebbe nata da Omnitel.
Omnitel fa causa a Gianluca Neri per diffamazione.
Il 2 maggio verrà indetto un SMSTRIKE: boicottaggio telematico per protestare contro
questo accordo. Vedremo come andrà a finire.

Nicholas Negroponte

Fondatore del Media Lab, laboratorio del M.I.T. che si occupa di ricerca avanzata nel
settore della multimedialità, Nicholas Negroponte si è occupato fondamentalmente del
problema dell'interfaccia uomo-macchina.
Il suo pensiero si fonda su tre teorie:
· Dicotomia atomi-bit
· Dicotomia pull-push
· Scambio Negroponte, in cui profetizza un inversione di supporti a livello tecnologico
(Media trasmessi via terra saranno trasmessi via etere e viceversa).
La visione positiva che ha della tecnologia lo porta a concepire"l'informatica come modo
di vivere" pensando quindi al suo utilizzo nella vita reale, ad esempio nell'educazione
creando programmi personalizzati.

Di tendenza opposta è invece Clifford Stoll, autore di "Miracoli virtuali" che parla
negativamente della rete attribuendole cause rispetto all'imbarbarimento della società,
alle crisi di coppia, al problema della pedofilia.

Negroponte è anche l'ideatore del daily-me: giornale interattivo in cui l'agenda setting
viene creata dall'utente con l'ausilio di agenti intelligenti; progetto parzialmente realizzato
ma senza ottenere il successo sperato.

GLI AGENTI INTELLIGENTI

Software con il compito di aiutare l'utente in un' opera di ricerca e selezione
dell'informazione.

Detti anche bots (robots) gli agenti intelligenti "osservano" gli atteggiamenti dell'utente, li
memorizzano e successivamente sono in grado di prevederli.

Numerosi sono i bots utilizzati sulla rete: news-bots, shop-bots, chat-bots.

Interessante è il caso di Amazon che utilizza un firefly: software ideato da Patty Miles
insegnante del M.I.T.. Questo bots è alla base del sistema dei consigli di Amazon
(comprando un libro, fornirà suggerimenti per acquisti futuri).

FATTORE SERENDIPITY

Capacità di fare incontri casuali che risultano molto fertili, importante nel settore delle
notizie.

Roger Fidler autore di Media Morfosis,critica il fattore serendipity.

The Organization Kid

In un articolo apparso su www.theatlantic.com intitolato the organization kid, David Brooks
parla di una mutazione antropologica dei giovani americani. Brooks mette in risalto una
generazione connotata da un esagerato senso del dovere, in cui i soggetti risultano avere
un' indigenza di tempo senza precedenti.
I ventenni americani si definiscono studenti professionisti facendo cadere la vecchia
dicotomia tra studenti e lavoratori professionisti.
L'evoluzione giovanile risulta sconcertante nell'articolo di Brooks dove i ragazzi appaiono
sempre più impegnati nella creazione del curriculum ovvero in attività con una finalità ben
precisa.
Il livello affettivo diventa sempre meno importante sovrastato dalla competitività e dall'
ansia rispetto al mondo del lavoro, e il "tempo libero " elemento tipico dell'età giovanile
si trasforma in un lontano ricordo.

(Riassunto a cura di Rosanna Di Nunno)

Lezione #6 - 20.04.01 Dal "free" al "fee", servizi a valore aggiunto e Plastic (versione da editare)

DAL 'FREE' AL 'FEE': UN APPELLO ONLINE

Segnalato da un articolo apparso su "The Wall Street Journal Europe" del 20 aprile, l'appello lanciato dal giornale on-line di informazione finanziaria 'Netimperative', non sembra aver riscosso per ora molto successo. La testata, che ha ammesso di non riuscire più a sopravvivere solo con gli introiti pubblicitari, ha chiesto ai suoi lettori di contribuire alla propria "salvezza" con la modica cifra di 50 sterline a testa (circa 150.000 lire!). Non sappiamo se sia stato l'importo richiesto a spaventare gli utenti, fatto sta che il 'membometer' (aggeggio adibito alla misurazione in tempo reale della generosità dei lettori), ieri era fermo intorno alle 200 donazioni, ben lontano dalle 1.400 necessarie per salvare il giornale. Quale che sia la conclusione di questa vicenda vale la pena sottolineare il fatto che l'esplicita richiesta di denaro da parte di Netimperative, infrange il tabù del passaggio dalla formula gratuita (free) a quella a pagamento (fee) dei contenuti distribuiti in rete. E' anche però uno dei numerosi segnali della crisi che la web economy in generale sta vivendo.

SEGNALI DI CRISI NEL WEB

Il 3 aprile del 2000 il NASDAC perde in un giorno più di 20 punti. E' l'inizio di uno smottamento non ancora del tutto concluso che provoca la riduzione dei finanziamenti pubblicitari e che mette in crisi anche quelle aziende che avevano puntato sulla formula a pagamento.

La settimana scorsa l'edizione europea di "Industry Standard" è stata chiusa per mancanza di fondi.

Sempre la scorsa settimana, per le medesime ragioni, l'edizione europea di "Thestreet.com" è stata sospesa.

"INTERACTIVE NEWSPAPER CONFERENCE"

Svoltosi quest'anno a Dallas (Texas) dal 21 al 24 febbraio, è l'appuntamento più importante per coloro che si occupano di contenuti giornalistici in rete. Pare che l'atmosfera del convegno fosse abbastanza imbarazzante, visto che il numero dei partecipanti è sceso a 7.000 (contro i 12.000 della precedente edizione). Per alleggerire la tensione provocata da un segno così indicativo del precario stato di salute del giornalismo on line, gli organizzatori hanno ingaggiato un comico…E' stato comunque assegnato l'Happy Award, premio che spetta a giornali o personaggi che si sono particolarmente distinti nel campo. Steven Newman , vice president del "New York Times", si è domandato quali potessero essere i servizi disponibili in rete da mettere a pagamento. Nel suo giornale lo sono ad esempio le parole crociate (una vera istituzione per il lettore medio americano); è infatti possibile scaricare il popolare passatempo o accedere al suo archivio (soluzioni incluse) pagando 9 dollari e 95 l'anno. Tra i vari servizi di newsletter che verranno messi a pagamento ci sono anche quelli di alert.

COS'E' UN SERVIZIO DI ALERT?

Si potrebbe definire un servizio di notifica personalizzata che consiste, ad esempio, nel ricevere una mail ogni volta che in rete esce un articolo su un argomento precedentemente selezionato.
Northern Light è un motore i ricerca che fornisce servizi di alert gratuitamente. Selezionando una o più parole chiave si riceve una lista di link che rimandano all'argomento scelto. Il dubbio è: per quanto ancora questo servizio rimarrà gratuito?

SILICON ALLEY

Con un gioco di parole che allude alla ben nota Silicon Valley -California- (sede delle principali industrie che si occupano di informatica), è stata chiamata la zona di New York in cui si sono insediate tutte le principali aziende che si occupano di contenuti in rete: insomma il cuore dell'industria culturale americana. Silicon Alley è però anche il nome di una rivista on line che, per mancanza di fondi, ha dovuto chiedere ai propri lettori di scendere ad un compromesso, quello di accettare un certo numero di e-mail puramente pubblicitarie a settimana, in cambio della gratuità dei propri servizi.

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA: PLASTIC!

Plastic.com, ovvero: "recycling the web in real time", altrimenti detto "come riciclare i contenuti altrui ed essere felici…". Si tratta di un giornale on line nato circa un mese fa dalla cooperazione di Feed e Suck (rivista satirica). La redazione è composta da due soli redattori ufficiali (Tom e Joey) ma potenzialmente può contare su un numero infinito di 'inviati' nel mondo. Sono infatti gli stessi lettori di Plastic ad essere chiamati a segnalare alla redazione articoli e/o storie 'interessanti' (vale a dire particolarmente intelligenti o particolarmente demenziali) che sono sparsi nel web. La redazione riceve un piccolo riassunto del contenuto della notizia insieme al suo link d'origine e ne decide o meno la pubblicazione. Ma i due redattori non sono gli unici ad esprimere un giudizio sul pezzo proposto, dato che ogni notizia è commentabile dagli altri lettori. Inoltre gli stessi commenti sono sottoposti ad un sistema di valutazione che va da -1 a 5 (dove 5 è il massimo) che chiunque acceda al sito è libero di esercitare. Si crea così un sistema di filtri in virtù del quale si può scegliere di leggere solo i commenti con il coefficiente di punti scelto in precedenza (in parole povere: da veramente scemo ad incredibilmente intelligente). I lettori più attivi e attenti sono premiati (oltre che dalla gratificazione della pubblicazione) anche dai punti 'karma' che, sul modello raccolta-punti dei supermercati, garantiscono con l'accumulazione piccoli premi (tipo buoni per cd o libri di Amazon). Per ora questo esperimento di intelligenza collettiva in rete pare funzionare abbastanza bene, grazie anche all'esistenza di accordi editoriali con altre testate in rete (ad es. Wired per la tecnologia o Inside per i media), i cui redattori si impegnano a segnalare articoli con evidenti vantaggi per entrambe le parti.

(Riassunto a cura di Chiara Acciarito)
posted by riccardo stagliano' on Wednesday, March 28, 2001 | link

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